Taranto nel limbo

Riassumiamo le ultime folli settimane e proviamo ad immaginare in che direzione stia andando la città

Le ultime settimane sono state particolarmente dense per il Comune di Taranto. Alla fine, come noto, l’amministrazione non è caduta e resta appesa ad un filo, quello tessuto dal grande avversario Luigi Abbate, tramutatosi in salvatore della patria con grande sorpresa di molti (ne avevamo parlato qui). Ora, però, temporaneamente evitata la tempesta restano una lunga serie di questioni aperte da risolvere. Proviamo a fare il punto.

Ancora in bilico il comparto 32

Forse, se dovessimo individuare il punto da cui tutta questa crisi politica ha iniziato a divenire reale, lo troveremmo nella vicenda del comparto 32. Era la fine del 2022 e le opposizioni sollevarono con un incontro pubblico delle gravi perplessità su un provvedimento di suddivisione del comparto urbanistico 32 (per intenderci, l’area al cui interno sorge il centro commerciale “Porte dello Ionio”), a seguito dell’istanza della società “Fratelli Marchetti Costruzioni” che richiedeva di poter procedere all’edificazione nell’area di una struttura commerciale di medie dimensioni (si disse all’epoca un punto vendita della nota catena Leroy Merlin). Le barricate si alzarono ben al di là del perimetro della minoranza, al grido di “basta consumo di suolo” e alla fine, dopo un complesso lavoro di mediazione, il Consiglio Comunale espresse il proprio diniego. Era il 19 dicembre 2022.

Il comparto 32, mappa da WebGis Taranto (sit-puglia.it)

Oggi, però, il TAR ha accolto il ricorso della “Fratelli Marchetti”, dichiarando nulla quella delibera di Consiglio e imponendo di riaprire la questione, nel mentre i proprietari dei suoli hanno annunciato (per bocca dell’architetto Enzo De Palma) che rinunciano all’edificazione di medie strutture commerciali e alloggi civili. L’amministrazione ha annunciato che si tornerà a discuterne in aula, ma con quali presupposti e seguendo quale linea politica? Dato il carattere composito dell’attuale maggioranza (ad esempio non è ancora dato sapere se il consigliere Abbate ne faccia parte) è difficile ipotizzarlo e sarebbe opportuno fare chiarezza, data la delicatezza del tema in cui si intrecciano interessi economici, politica urbanistica e questioni ambientali.

La battaglia della Città Vecchia

Proseguono, invece, alcuni dei più importanti progetti per il recupero della Città Vecchia. Lo scorso 28 febbraio sono stati aggiudicati, finalmente, gli appalti per il recupero del palazzo comunale in largo Calò (area inaccessibile da decenni) e per il recupero delle pavimentazioni storiche oggi sepolte dall’asfalto o danneggiate nelle aree di Via Duomo, Vicolo Calò, Largo Calò, Vicolo Gagliardi, Vicolo Sant’Agostino e Vicolo Casalino. Parallelamente, è partita la gara per l’affidamento di Palazzo Amati. Insomma, qualcosa si muove, ma ancora troppo a rilento rispetto ai roboanti annunci di qualche anno fa. Quale slancio avrà la nuova maggioranza su questo tema cruciale?

Giochi, quanto tempo resta?

Nemmeno serve menzionare la questione stadio, data la grande attenzione mediatica che costantemente la circonda, dunque allarghiamo il raggio della domanda: quanto tempo resta per far sì che i Giochi del Mediterraneo non siano un colossale flop? I lavori allo stadio di atletica del quartiere Salinella procedono, mentre nulla ancora è dato sapere per il destino dello stadio del nuoto e del centro nautico, cruciale in una “Capitale di Mare” quale Taranto vorrebbe proporsi. La nuova maggioranza sarà abbastanza solida da riuscire dove si è fallito sinora, con poco più di due anni di tempo per completare tutte le opere?

Un clima che è cambiato, radicalmente

Tutto questo in un clima radicalmente cambiato attorno al sindaco Melucci e al suo entourage. Basta sfogliare le pagine dei quotidiani o vedere qualche telegiornale per rendersi conto che l’atteggiamento della stampa si è fatto via via sempre più critico nei confronti dell’attuale inquilino di Palazzo di Città. Basti pensare al servizio con il quale Tele Norba ha “paparazzato” il bacio amichevole fra i furono rivali Rinaldo Melucci e Luigi Abbate. Il primo cittadino riuscirà a riguadagnare la fiducia anche dell’opinione pubblica, oltre che della politica?

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