L’Autorità di gestione del programma nazionale del Just Transition Fund ha ritenuto inidoneo il progetto. Dal Comune fanno sapere che si troveranno altre strade
Stoppato il progetto della ‘Biennale del Mediterraneo‘ per Taranto. È quanto viene fuori, secondo il sen. Mario Turco in una nota diffusa alla stampa, dall’Autorità di gestione del programma nazionale del Just Transition Fund che avrebbe definito inidonea alle coperture dello stesso JTF perché finora non c’è stata la costituzione di alcuna fondazione ma – come scrive il parlamentare tarantino – «solo tanti buoni propositi e annunci del Comune di Taranto». Insomma, sembra una vera e propria bocciatura.
Una brutta notizia per l’amministrazione Melucci, che spesso e volentieri ha rilanciato l’idea – di per sé apprezzabile – ma che evidentemente nonostante tanti passaggi ha ottenuto lo stop. Si potrà rimediare? Chissà, forse, vedremo. La reazione da parte di Palazzo di città è in un comunicato che, oltre alla replica a tono nei confronti di Turco, in parte riconosce a denti stretti che si può rimediare affermando che è «circostanza non vera in quanto è sempre possibile prevedere il sostegno della componente di aiuti all’impresa creativa nell’ambito del piano», e che «la Biennale del Mediterraneo che è un progetto che sempre questa Amministrazione intende perseguire anche facendo ricorso a risorse rinvenienti dai Fondi Sviluppo e Coesione». Insomma, se i fondi non arriveranno più dal JTF, allora si tenteranno altre strade.
A quanto ne sappiamo, per esempio, uno degli aspetti fondamentali – ma non l’unico – è la sede della stessa Biennale: un palazzo storico in Città vecchia? A volte si è parlato di Palazzo degli Uffici nel Borgo, sul cui il futuro è tuttora incerto. Si è anche sussurrato di Palazzo Troilo, i cui lavori di recupero volgerebbero alla conclusione, ma sulla cui destinazione d’uso è buio pesto. Come del resto, anche per altre location in via di recupero. Come dire: scatole vuote che si ha difficoltà a riempire al momento, a conferma che troppe volte si parla di rinascita culturale della città ma senza per davvero somministrarne i semi. Non ci fossero – e lo affermiamo a ragion veduta – le iniziative delle tante associazioni culturali e i presidi istituzionali presenti da anni sul territorio, parlare di Cultura a Taranto è davvero molto molto complicato.
Tornando alla ‘Biennale’, proviamo a ricostruire la cronologia dei passaggi attraverso una ricerca in rete e che vi proponiamo affinché possiate farvi un’idea di un percorso così tortuoso. Inoltre, alleghiamo il protocollo d’intesa firmato presso il Ministero della Cultura nei mesi scorsi.
18/9/2021 – “Nasce a Taranto la Biennale del Mediterraneo, rassegna artistica e culturale dall’ambizione internazionale la cui prima edizione si terrà nella città pugliese nel 2022. La biennale, il cui progetto è stato realizzato da Mario Lupano, ordinario di Storia dell’Architettura presso l’Università Iuav di Venezia, “si propone di diventare una piattaforma strutturale, riferimento per l’arte e l’architettura contemporanee del bacino del Mediterraneo”, come spiega una nota stampa del Comune di Taranto, ed è il frutto di una sinergia avviata con il Ministero della Cultura: lo scorso luglio infatti era stato avviato un tavolo di lavoro al quale ha partecipato il Sottosegretario Anna Laura Orrico, titolare di una delega speciale del Ministro Dario Franceschini a seguire tutti i progetti su Taranto (oltre a quello sulla biennale, sono in lavorazione il progetto di realizzazione di una pinacoteca comunale al primo piano di Palazzo Archita e la candidatura a sito Unesco dell’Isola Madre)”. Era il 18 settembre del 2021 quando, con una nota diffusa alla stampa, il Comune di Taranto annunciò la ‘nascita’ del progetto ‘Biennale del Mediterraneo’, riportato anche su canali d’informazione nazionale come, in questo caso, il sito specializzato www.artribune.com.
“La Biennale del Mediterraneo è stata presentata durante una conferenza stampa tenutasi a Taranto nella sede della Biblioteca Comunale “Acclavio” – spiegava allora il sito con articolo a firma di Desirée Maida -, alla presenza del Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, il sindaco di Taranto Rinaldo Melucci, l’assessore regionale alla Cultura Massimo Bray, gli assessori comunali a Cultura e Urbanistica Fabiano Marti e Ubaldo Occhinegro e, in remoto, il direttore generale del settore Creatività Contemporanea del MIC Onofrio Cutaia. Il Ministro Dario Franceschini ha salutato l’iniziativa attraverso un videomessaggio, sottolineando come “il progetto della ‘Biennale del Mediterraneo’ non si limita al recupero e alla valorizzazione del prezioso patrimonio storico-artistico della città, ma vuole investire nelsostegno a tutte le iniziative che stanno nascendo a Taranto sulla ricerca e lo sviluppo nel campo dell’arte contemporanea, dei nuovi linguaggi e delle industrie creative”. Visione, questa, avviata dall’amministrazione di Taranto con la candidatura a Capitale Italiana della Cultura 2022 (titolo poi vinto da Procida), con un programma che ha coinvolto 12 comuni della Grecìa Salentina all’insegna di storia, tradizioni e stili di vita condivisi, e votato alle urgenze della contemporanea, ovvero clima e ambiente”.
Dunque, oltre agli organi di informazione locale e regionali, anche quelli di carattere nazionale esaltarono il nascente progetto culturale della città bimare. E, in effetti, l’idea illuminante ci stava tutta se si considera Taranto una delle più antiche città d’Italia e con un patrimonio culturale ancora tutto da scoprire e valorizzare.
LE NOTE STAMPA UFFICIALI
21/9/2023 – Alla presenza del sindaco Rinaldo Melucci e dei tecnici comunali, sono state allineate alcune questioni tecnico-amministrative che riguardano il protocollo d’intesa propedeutico alla costituzione della fondazione che svilupperà l’iniziativa. Sono state definite, sostanzialmente, le attività che dovranno svolgere i soggetti coinvolti, ossia il Comune di Taranto, la Regione Puglia e il Ministero della Cultura, discutendo in parte del cronoprogramma operativo dello stesso protocollo.
«Protocollo che potrà avere varie applicazioni – ha spiegato il primo cittadino – perché non dobbiamo dimenticare che la Biennale è stata candidata anche alle risorse del Just Transition Fund con il suo centro di ricerca. Avremo diverse sedi in città e stiamo cercando di coinvolgere il Mic nella riqualificazione di Palazzo Archita per ospitarne alcune attività, previa condivisione con il ministro. Attendiamo il ritorno del documento da Roma e poi andremo in giunta, in Comune e in Regione, per completare l’iter. Ringraziamo il ministro Gennaro Sangiuliano, il presidente Michele Emiliano e il direttore del dipartimento Cultura della Regione Aldo Patruno, perché anche grazie a loro questo progetto vedrà presto la luce».
24/4/2024 – Grande risultato dell’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Rinaldo Melucci, a seguito dell’Intesa siglata quest’oggi a Roma presso il Ministero della Cultura. La città cambia ed è pronta ad intraprendere quel percorso di internazionalizzazione che favorirà il suo rilancio culturale e turistico.
Giornata storica per Taranto: nasce la “Biennale Italiana del Mediterraneo” di dedicata all’architettura e all’arte contemporanea, la rassegna culturale internazionale che si svolgerà nella “città dei due mari” e vedrà uno specifico evento di lancio già nell’autunno di quest’anno. Quello raggiunto grazie all’impegno profuso dall’Amministrazione guidata dal sindaco Rinaldo Melucci e al grande lavoro svolto dalla Direzione Cultura dell’Ente civico è un traguardo di importanza epocale, non solo se si pensa a quali e quanti vantaggi potrà apportare in termini di visibilità e promozione dell’immenso patrimonio storico-artistico-culturale. Ma anche in ottica della riorganizzazione del modello economico cittadino, che potrà puntare con ulteriore decisione su maggiori flussi turistici, grazie al diverso posizionamento internazionale di cui l’intero territorio potrà beneficiare.
Ideata come test di resilienza all’interno del piano strategico per la transizione giusta “Ecosistema Taranto” e fortemente voluta dal sindaco Melucci, la Biennale non replicherà l’offerta generalista di simili iniziative nazionali, soprattutto perché si rivolge ad un pubblico internazionale specifico: quello dei Paesi dell’area mediterranea. Che sono strategici per Taranto e per il Paese che, come dimostra il cosiddetto “Piano Mattei”, guarda al Nordafrica in termini geopolitici, energetici, infrastrutturali e anche culturali.
“Sarà una rassegna – ha dichiarato il primo cittadino – che non si occuperà solo di arte, ma punterà prevalentemente sulla rigenerazione urbana, di periferie sostenibili, del concetto di “placemaking”. Si occuperà di valorizzare le soluzioni dell’abitare tipico mediterraneo che sono tradizionalmente sostenibili. Il centro studi previsto nell’ambito della Biennale si occuperà, tra l’altro, dell’utilizzo dell’intelligenza artificiale, piuttosto che di nuovi materiali applicati all’architettura e all’abitare. Sarà una Biennale abbastanza innovativa, particolarmente centrata sul concetto delle città che cambiano, per l’appunto sul concetto di transizione giusta.”
“Come ho ribadito al ministro Sangiuliano, al quale vanno i miei ringraziamenti, faremo in modo di non duplicare offerte esistenti e contribuiremo a rafforzare l’influenza culturale italiana all’estero. Per quanto riguarda la sede, stiamo pensando di ospitarla stabilmente a Palazzo Archita, insieme alla Pinacoteca comunale e a sezioni del MArTa, ed entro un mese da oggi si insedierà il Tavolo di coordinamento, di cui fanno parte il Ministero, la Regione, la Fondazione MAXXI ed il Comune, che deve lanciare il progetto scientifico e che con ogni probabilità organizzerà la presentazione ufficiale sul finire del prossimo mese di novembre, in corrispondenza della Giornata del Mediterraneo.”
L’idea di dar vita alla Biennale è nata dalla certezza che possa “scatenare” l’impresa culturale, quindi spianare la strada ad un’economia alternativa a quella derivante dalla grande industria siderurgica. Ma non solo. “Dato il contesto internazionale – ha proseguito il primo cittadino – questa rassegna avrà la forza di riposizionare l’immagine della città sul mercato internazionale con gli interlocutori istituzionali, con l’estero. La nostra Biennale sarà differente dalle altre perché, oltre ad esaltare i profondi legami interculturali, interreligiosi, economici e commerciali con gli altri Paesi dell’area, racconterà ai propri cittadini, prim’ancora che ai visitatori, come sta cambiando la città in uno scenario euromediterraneo. Tutto questo in continuità con il nostro programma di riconversione economica, di rigenerazione urbana e di valorizzazione delle nostre antiche radici.”
24/7/2024 – Primo tavolo di lavoro ieri pomeriggio a Palazzo di Città per delineare il programma di interventi che dovrà garantire l’operatività della Fondazione Biennale italiana del Mediterraneo, la struttura che farà da base per la realizzazione dell’importante rassegna che per Taranto rappresenta un traguardo di importanza epocale non solo se solo di pensa a quali e quanti vantaggi potrà apportare in termini di visibilità e promozione dell’immenso patrimonio storico-artistico-culturale. Ma anche in ottica della riorganizzazione del modello economico cittadino che potrà puntare con ulteriore decisione su maggiori flussi turistici grazie al diverso posizionamento internazionale di cui l’intero territorio potrà beneficiare. Nato da una felice intuizione del sindaco del capoluogo ionico, Rinaldo Melucci, e sviluppato in collaborazione con il Ministero della Cultura e la Regione Puglia, questo progetto prevede la fondazione di una struttura permanente a Taranto per la promozione della ricerca, dell’innovazione e della produzione nei settori delle arti, dell’architettura e del design, con l’obiettivo di agevolare la diversificazione produttiva e la transizione verde dell’economia. Una finalità che è stata ribadita nel corso di un tavolo tecnico volto a definire le specifiche modalità e tempistiche di attuazione sia del progetto scientifico sia degli altri impegni assunti con il Protocollo, anche con riferimento ai relativi fabbisogni finanziari. L’incontro, a cui hanno preso parte, fra gli altri, il dott. Angelo Piero Cappello, direttore generale Creatività Contemporanea del Ministero della cultura, il capo di Gabinetto del Comune, avv. Greta Marraffa, la direttrice del “MArTa”, dott.ssa Stella Falzone, la dott.ssa Francesca Romana Paolillo, Soprintendente ABAP Taranto, il direttore generale del Dipartimento Turismo, Economia della Cultura e Valorizzazione del Territorio presso la Regione Puglia, dott. Aldo Patruno, il dirigente comunale dott. Francesco Murianni, è servito per raccogliere pareri sulle linee da seguire per l’istituzione del soggetto giuridico che dovrà occuparsi della governance della “Biennale” che, come ha sostenuto nel suo intervento il capo di Gabinetto del Comune “ rappresenta un passo fondamentale nel processo di rigenerazione urbana, culturale ed economica avviato dall’Amministrazione Melucci .” “Questo evento – ha aggiunto l’avv. Marraffa – non solo valorizza il potenziale di Taranto come hub culturale, ma mira anche a creare le condizioni per il radicamento e la crescita di imprese culturali e creative nel territorio. Imprese che saranno legate sia ai processi di valorizzazione del patrimonio storico artistico locale, sia ai settori della blue e green economy e dell’innovazione tecnologica applicata ai materiali, in linea con la tradizione industriale e produttiva della città”.
Permeata da una valenza strategica a livello nazionale e internazionale, collegata all’organizzazione di un evento biennale che vedrà Taranto ospitare una piattaforma di confronto e scambio tra i paesi del Mediterraneo, la rassegna avrà importanti risvolti geopolitici e diplomatici, rafforzando il ruolo della “città dei due mari” come punto di riferimento culturale e innovativo. Inoltre, la “Biennale del Mediterraneo” sarà anche uno spazio di confronto sui temi del Nuovo Bauhaus europeo e un laboratorio per la definizione di nuovi approcci per lo sviluppo sostenibile del territorio, in coerenza con il Green New Deal comunitario.
Per dare concretezza al progetto, Comune, Regione e Ministero hanno definito un Protocollo di Intesa per l’organizzazione e gestione stabile della Biennale italiana del Mediterraneo, formalmente sottoscritto il 24 aprile 2024. L’accordo è il frutto di tre anni di lavori di approfondimento tematico, durante i quali il Comune di Taranto ha predisposto un primo progetto scientifico per l’implementazione della Biennale.
L’obiettivo finale è creare un ambiente fertile per la crescita di imprese culturali e creative, valorizzando il patrimonio storico artistico locale e promuovendo l’innovazione tecnologica e la sostenibilità. Concetti e prospettive che sono stati al centro delle valutazioni formulate dai partecipanti a quello che si è rivelato un proficuo momento di confronto.
4/10/2024 – La rigenerazione dell’area tarantina si esplica anche e soprattutto nel contesto culturale ed il progetto “MediNEB-Biennale del Mediterraneo” ne è la plastica dimostrazione. Ideato dalla Amministrazione comunale e sviluppato con il Ministero della Cultura e la Regione Puglia, prevede la fondazione a Taranto di un centro Mediterraneo per la ricerca e l’innovazione in ambito culturale e creativo e per lo sviluppo del New European Bauhaus. Il MediNEB, vale a dire una struttura permanente per la promozione della ricerca e dell’innovazione e della produzione nei settori delle arti, della architettura e del design, culminerà, ogni due anni, nell’evento internazionale Biennale del Mediterraneo (per la realizzazione di questo progetto sono richiesti 40 milioni e 700mila euro).
Protocollo-dintesa-24-aprile-2024-rep.-2-Biennale-Italiana-del-Mediterrane-signed-003-signed